Comunicati Stampa

L'IA non fa paura: parola di imprenditrici

La Presidente del Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di commercio di Pordenone-Udine, Lirussi: «Dobbiamo sostenere le donne nel comprenderne potenzialità e limiti».

L’intelligenza artificiale come alleato strategico per l’imprenditoria femminile, tra opportunità e rischi da gestire: se ne è parlato nel webinar organizzato dalla Camera di commercio di Pordenone-Udine nell’ambito del "Giro d’Italia delle donne che fanno impresa", iniziativa promossa da Unioncamere e dalle Camere di commercio, ora parte del Piano Nazionale per l’Imprenditorialità Femminile gestito da Invitalia con risorse del PNRR.
L’incontro ha riunito esperte, formatrici e imprenditrici per confrontarsi su come il digitale possa rafforzare competenze, marketing e modelli di business. Barbara Nicoletti, Vicedirettore Promozione/Formazione di TEF, la società consortile dell’Ente camerale, ha introdotto i lavori sottolineando che l’intelligenza artificiale rappresenta «una realtà che ci vede impegnati verso l’innovazione, l’efficienza e la crescita aziendale», ricordando anche la necessità di «una riflessione sui rischi, specialmente etici e organizzativi».

Renata Lirussi, Presidente del Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di commercio di Pordenone-Udine, ha illustrato missione e composizione dell’organismo che, ha detto, «riunisce le principali sigle imprenditoriali del territorio - da Confindustria a Confartigianato, Confagricoltura, Confcooperative, gruppi sindacali e professionali, inclusa Confcommercio», ha ricordato come le donne tendano a fare squadra nei momenti di difficoltà, creando imprese basate su valori etici e personali: «Creare impresa significa creare valore economico, ma anche benessere».
Il Comitato, definito «un fiore all’occhiello», conta 19 imprenditrici tra i 30 e i 65 anni, espressione di realtà di prima e seconda generazione. Lirussi ha voluto sfatare il mito dell’imprenditrice senza vita privata: «Fare impresa significa anche avere una famiglia e superare insieme le difficoltà».
E sulla sfida dell’IA ha ribadito «l’importanza di sostenere le donne nel comprenderne le potenzialità e i limiti».

Michela Minigher, formatrice e consulente in marketing digitale e AI, ha offerto una lettura chiara e pragmatica della tecnologia, ricordando che «la maggior parte di noi utilizza l’intelligenza artificiale da tempo, spesso senza accorgersene».
Dagli assistenti vocali ai filtri antispam, l’IA è ormai parte integrante della vita quotidiana.
Citando Arthur C. Clarke, Minigher ha ricordato che «ogni tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia», invitando però a comprenderne logiche e confini.
Ha sottolineato come le tecnologie di AI possano rappresentare per le micro e piccole imprese uno strumento concreto per migliorare organizzazione, marketing e rapporto con i clienti, ma anche come sia necessario affrontare con consapevolezza i rischi etici, i bias e la dipendenza dagli algoritmi.
«Il futuro - ha concluso - appartiene a chi saprà coniugare competenze, collaborazione e sensibilità umana nella progettazione delle tecnologie emergenti».

 

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