A Pordenone la Premiazione della Camera di commercio: cultura, competenze e innovazione per il futuro del FVG

Ospiti del presidente Da Pozzo, il sindaco Basso, il ministro Ciriani e l’assessore Bini. Ospite speciale di questa edizione il direttore generale Treccani e già ministro della cultura Massimo Bray. Sono stati 74 i premi consegnati a imprenditori di Pordenone e Udine che si sono particolarmente distinti. Nei discorsi delle autorità, messaggi di solidarietà per i corregionali gravemente colpiti dal maltempo.
In una città che nel 2027 sarà Capitale italiana della cultura e che già oggi vive stabilmente come un laboratorio creativo di respiro nazionale e internazionale, la Camera di commercio di Pordenone-Udine ha celebrato, lunedì 17 novembre, la Premiazione dell’economia e dello sviluppo 2025, consegnando i suoi 74 riconoscimenti tra imprese, lavoratori, scuole e istituzioni. Un’edizione che proprio sul binomio cultura ed economia ha realizzato la cornice simbolica e concreta dell’evento, collegandolo a sostenibilità, formazione, digitalizzazione e semplificazione come driver per il futuro della regione. Ma che si è aperta necessariamente con un applauso commosso e i messaggi di solidarietà da parte di tutti gli intervenuti sul palco verso i corregionali in gravissime difficoltà a causa dei pesanti danni causati dal maltempo che ha flagellato anche il Friuli Venezia Giulia.
Il presidente Giovanni Da Pozzo, nel suo intervento, ha esordito «con la forte speranza che la situazione meteo ritorni presto sotto controllo e i cittadini più colpiti possano trovare ricovero, aiuto e ristoro», rimarcando la «piena disponibilità della Cciaa per tutto quanto potrà fare al fianco delle altre istituzioni, in particolare per il tessuto economico danneggiato».
Il presidente è si è poi rivolto ai premiati, ringraziandoli per i valori che incarnano e che ispirano. «La cultura è infrastruttura economica, è sviluppo - ha detto Da Pozzo -. A Pordenone, manifestazioni come Pordenonelegge sono nate e cresciute anche grazie alla Camera di commercio e sono diventate riferimento internazionale. Ma più in generale è l’intero Friuli ad aver saputo trasformare istituzioni ed eventi culturali in leve di crescita, attrattività e identità».
Da Pozzo ha ricordato che«in una regione così piccola, ci sono cinque siti Unesco, unicum che richiama turismo qualificato e che la Camera di commercio promuove con impegno, anche avendo ideato e lanciato un progetto originale, diventato buona prassi a livello italiano, come Opus Loci, e un unicum che dialoga con la rete di festival e istituzioni culturali del territorio, a partire dal nostro Open Dialogues for the Future, forum geopolitico diretto da Federico Rampini che il prossimo marzo toccherà la quarta edizione a Udine. Ma ricordo anche Pordenone Silent Film Festival e Far East Film Festival, il Mittelfest e vicino/lontano, e istituzioni gioiello come la Guarneriana alla Scuola Mosaicisti del Friuli».
Il presidente ha messo anche al centro il ruolo della Camera come motore di sviluppo economico ramificato, nella sua azione estesa anche alle sue partecipate: Lef, «il più grande centro esperienziale e digitale»; gli Its, definizioni “alte” di formazione avanzata che più che mai serve all’economia di oggi e domani; Catas, riferimento internazionale per ricerca e sostenibilità; e la Camera di commercio stessa, «una tra le più digitalizzate d’Italia, che fa dello sforzo verso la semplificazione un lavoro quotidiano». Il tutto in una regione che continua a mostrare - ha ribadito Da Pozzo - «resilienza, capacità di adattamento e un’eccezionale vocazione innovativa anche in un contesto globale quanto mai complesso».
La serata è stata condotta da Alessandra Salvatori, direttrice di Telefriuli. A portare i saluti sono stati il sindaco Alessandro Basso (che ha ricordato l'importante riconoscimento di Pordenone Capitale della cultura, ma anche la genesi della provincia di Pordenone, «nata dalle imprese di questo territorio») e l’intervento del ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani («I corregionali colpiti gravemente dal maltempo di questa giornata si rialzeranno, sono certo, con lo stesso spirito di resilienza che contraddistingue questa terra – ha detto aggiungendosi ai messaggi di solidarietà. Poi sul tema della Premiazione, Ciriani ha ricordato l’importanza «del fare, di creare sviluppo dei nostri imprenditori, sapendo reinvestire nel territorio, facendo anche cultura, arte e bellezza». Ciriani ha infine evidenziato la stabilità dell’Italia e la credibilità internazionale del Paese in un contesto globale complesso e pieno di incertezze).
Il pubblico ha ascoltato poi il contributo dell’assessore regionale alle attività produttive Sergio Emidio Bini, che ha esordito inviando «un abbraccio a cittadini e imprenditori delle aree colpite dal maltempo». Bini ha ricordato «lo spirito friulano, di chi purtroppo soffre, cade, ma è poi sempre capace di lottare e rialzarsi: sono certo che anche questa volta riusciremo a superare questo momento». Bini ha poi richiamato la funzione civile dell’impresa nel tessuto friulano. «È l’impresa a mantenere viva e forte una comunità. È l’impresa che ne garantisce il benessere e la prosperità – ha rimarcato Bini. Un territorio come il nostro lo sa bene. Eventi come questa Premiazione e storie come quelle dei 74 premiati odierni ci ricordano che dietro i “numeri” dell’economia ci sono persone, sacrifici, idee e coraggio. Se il FVG può vantare alti livelli di welfare e benessere sociale, maestranze qualificate, una rete di PMI altamente specializzate e una rinnovata attrattività per gli investimenti internazionali, il merito va a quegli uomini e donne che ogni giorno “alzano la serranda” e si confrontano nel loro piccolo con sfide globali. Il nostro compito, come amministratori locali e regionali, è mettere al centro i veri protagonisti dell’economia - le persone – lasciandoli lavorare al meglio, attraverso politiche di lungo periodo di semplificazione e di stimolo agli investimenti, come l'Agenda Fvg Manifattura 2030». (intervento completo da Arc).
L’ospite speciale Massimo Bray, direttore generale Treccani, ha aggiunto ulteriore significato al filo rosso dell’edizione: cultura come infrastruttura di futuro. Bray ha iniziato il suo discorso dicendosi profondamente colpito dagli eventi calamitosi accaduti in regione e ha ricordato ciò che disse da ministro, ricordando l'importanza degli investimenti di risorse a favore delle manutenzioni del territorio. «Noi, di questo straordinario territorio, non siamo i possessori: dobbiamo saperlo manutenere e consegnare a chi verrà dopo di noi, come disse Papa Francesco», ha ricordato Bray. «Dobbiamo imparare tutti a rispettare le istituzioni - ha aggiunto Bray - e smettere di leggere la politica come qualcosa che ci contrappone. Mi piace essere qui, perché nei 74 esempi di eccellenza qui premiati c’è l’Italia capace di stare in piedi, che lavora, che spesso non fa ferie: la spina dorsale del Paese. Nel 2014 iniziammo un’opera in Treccani, si chiamava “L’impresa italiana”, curata da due dei più grandi studiosi d’Italia. Cercammo di ricostruire i valori dell’impresa italiana: uno di questi è quello delle imprese familiari, una ricchezza che nessun altro Paese ha».
Il culmine della cerimonia, come sempre, sono state le Targhe dell’Eccellenza, consegnate da Da Pozzo e dal vicepresidente camerale Michelangelo Agrusti. Tre figure accomunate da una traiettoria esemplare:
Massimo Robiony, per l’alto profilo scientifico e professionale e per una ricerca che ha dato prestigio internazionale alla sanità regionale; Silvia Franceschi, per una carriera che l’ha resa punto di riferimento mondiale nell’epidemiologia oncologica; Maurizio Cini, per aver saputo coniugare creatività, industria e design, riportando in primo piano marchi storici del made in Italy.
Tre storie che, come ha sottolineato Da Pozzo, «raccontano meglio di qualunque statistica la qualità del capitale umano del Friuli Venezia Giulia».
Lungo il corso della serata, si sono alternati i riconoscimenti dedicati ai diversi settori dell’economia regionale: dall’agricoltura alla cooperazione, dall’artigianato all’industria, dal turismo al commercio, dalla sostenibilità all’innovazione digitale, fino ai premi dedicati ai giovani imprenditori, alle imprese femminili e ai passaggi generazionali.
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